GROTTAMMARE – TEATRO DELL’ARANCIA – 16 MARZO 2014 - ORE 16.30 - 19.00
LABORATORIO TECNICO PER AMMINISTRATORI, OPERATORI AGRICOLI, ASSOCIAZIONI E CITTADINI DAL TITOLO :
VERSO LA CARTA DI ARCEVIA 2.0
“La costruzione di sistemi territoriali integrati per la gestione sostenibile del paesaggio rurale”
Introduce il Prof. ANDREA GALLI, Direttore del CIRP - Centro di Ricerca e servizio sul Paesaggio - Università Politecnica delle Marche
Coordina i lavori : arch. Riccardo Picciafuoco, responsabile tavolo tecnico del Forum PM
ALCUNE LINEE GUIDA PER LO SVOLGIMENTO DEI LAVORI
1. Non è utile creare norme, leggi o vincoli “imposti” agli enti di governo locale per governare la gestione dell’agricoltura e dei territori rurali, ancora meno se queste sono slegate dal contesto più generale: cioè le attuali linee e misure della Politica Agricola Comune (PAC) e non coinvolgono la platea degli attori locali
2. Deve essere comunque chiaro che la PAC (I e II pilastro) non produce “di per sè” una gestione territoriale delle aree rurali. La PAC non genera piani ma eroga sussidi ai singoli agricoltori che ne fanno domanda, a fronte del rispetto di vari impegni.
3. Pertanto serve un “mediatore politico-tecnico” che provi a collegare il contenuto tecnico-sociale dei sussidi e delle misure di sviluppo rurale (che è definito a livello europeo/nazionale) con la dimensione territoriale locale e con la specificità dei territori (dei “sistemi territoriali” che oltrepassano i confini delle amministrazioni, es. una vallata o un bacino montano).
4. Questo ruolo può essere svolto dagli enti locali, (ne sono capaci? quale ruolo possono avere le associazioni, gli agricoltori, gli esperti?) non tanto in termini politico-burocratici verticistici ma piuttosto aggregando tutti i soggetti (agricoltori e non) di una determinata comunità territoriale in un progetto condiviso e partecipato di sviluppo locale integrato (che potremmo chiamare “contratto di territorio” o di paesaggio, nello stile dei “contratti di fiume”).
5. In vista delle nuove programmazioni in corso di definizione (FEARS, FERS, FSE) è dunque oggi il momento di incentivare e supportare l’aggregazione di territori omogenei (per ambiente, cultura, produzioni, etc) in modo tale che questi si possano attrezzare (culturalmente, in primis) per intercettare le diverse tipologie di finanziamenti facendoli convogliare in un unico progetto integrato di gestione e sviluppo locale costruito dal basso.
6. E’ importante che i futuri progetti di sviluppo locale si confrontino con i valori contenuti nelle “carte territoriali” nate dall’iniziativa di soggetti radicati nei luoghi di vita e di lavoro così da poterne assumere l’humus etico e culturale e i principi ispiratori. La Carta di Arcevia può costituire una prima base di riferimento.